Politica razziale nella Germania nazista

La politica razziale nella Germania nazista si sostanzia nelle specifiche scelte e leggi adottate dalla Germania nazista in materia razziale: esse postulavano la superiorità della "razza ariana" e comportarono una serie di misure discriminatorie, soprattutto nei confronti della popolazione ebraica.

Queste politiche affondano le proprie radici nell'epilogo della prima guerra mondiale, quando le fazioni nazionaliste tedesche, irritate e deluse dalla sconfitta subita, attribuirono la cosiddetta "pugnalata alle spalle" (in tedesco: Dolchstoßlegende) della Germania da parte di forze esterne (principalmente pacifisti, socialdemocratici, massoni e comunisti). Il nascente partito nazionalsocialista fece leva su questo sentimento per la propria pubblicità politica e successivamente, assunto il potere, lo istituzionalizzò attraverso la pubblicazione delle leggi di Norimberga e l'apertura di campi di concentramento.


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